Studio Medico Dott. Ignazio Gattuccio

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NEOPLASIE TESTICOLARI

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Le neoplasie testicolari hanno un origine disembriogenetica (cioè secondaria ad anomalie genetiche di sviluppo e maturazione della ghiandola testicolare); per tale ragione, a differenza di tumori di altri organi o apparati, secondari ad esposizione a fattori cancerogeni, queste neoplasie colpiscono soggetti giovani, con un picco di incidenza tra i 25 e i 35 anni di età; l’incidenza in uomini di età maggiore ai 40 anni è relativamente rara.

Si manifestano in modo piuttosto asintomatico, sottoforma di noduli testicolari non dolenti, che provocano un aumento di consistenza alla palpazione della ghiandola o un irregolarità della sua superficie; in caso di ritardo diagnostico, secondario all’imbarazzo ed alla reticenza che ogni anomalia in sede genitale può comportare, queste affezioni portano progressivamente ad una tumefazione (gonfiore) e indurimento della ghiandola, per progressiva infiltrazione del tessuto testicolare da parte del tumore.

Grazie alla diffusione di indagini ecografiche, eseguite per screening o approfondimento di altre condizioni patologiche di interesse testicolare, come l’infertilità, i tumori testicolari possono essere diagnosticati in stadio molto precoce e curati con ottimali probabilità di guarigione; alcuni tumori testicolari, producono delle sostanze rintracciabili nel sangue (markers tumorali) che facilitano la diagnosi e orientano l’iter terapeutico.

In caso di diagnosi di neoplasia testicolare, il primo passo terapeutico è quello dell’intervento chirurgico di orchifunicolectomia o orchiectomia radicale, che consiste nell’asportazione di tutta la ghiandola interessata e delle membrane di rivestimento, unitamente al cordone spermatico, dove sono contenuti i vasi sanguigni del testicolo stesso; l’intervento viene praticato per via inguinale per ridurre a zero il rischio di disseminazione di cellule neoplastiche durante la procedura; in caso di riscontro ecografico incidentale di piccoli noduli testicolari dal comportamento incerto e apparentemente benigno, è possibile proporre l’escissione della lesione con risparmio del testicolo, a patto che siano disponibili sia l’analisi istologica estemporanea che l’ecografia intra-operatoria.

L’analisi istologica dei tumori testicolari fornisce una definizione della natura della malattia e del grado di invasione delle strutture coinvolte; in base a tali dati viene programmato l’iter di completamento terapeutico, preceduto da indagini tomografiche (TC o PET) per l’esclusione, l’individuazione e la stadiazione di eventuali metastasi a distanza, spesso interessanti i linfonodi profondi dell’addome (lombo-aortici) ed i polmoni; alcuni tipi di neoplasie di origine testicolare, i seminomi, sono spiccatamente radiosensibili e pertanto, il trattamento o la prevenzione delle metastasi viene affidata alla radioterapia; altri tipi di tumore, più aggressivi, i cosiddetti “non seminomatosi”, in caso di metastasi vengono trattati attraverso cicli di chemioterapia, resasi negli ultimi anni altamente efficace grazie all’impiego di nuovi farmaci.